Al Castello Medioevale

Il castello di Moncrivello, è stato una fortezza medioevale di carattere  militare, trasformato nel Quattrocento in residenza nobiliare; conserva austeri caratteri in stile romanico, ingentiliti da elementi rinascimentali. Si trova sul crinale dell’ anfiteatro morenico di Ivrea, e gode di un bellissimo panorama, dalle vette alpine ad occidente, fino alla piana vercellese ed al Monferrato verso Oriente. Così lo descrive un documento del Cinquecento conservato presso la Biblioteca Reale di Torino: “ha bellissima prospettiva. Si vedano da esso le città di Ivrea, Vercelli, Torino, Novara e Casale. Ha saluberrimo aere”.  La sua posizione  strategica spiega perché fu una dimora così ambita, tanto che vide alternarsi personaggi di rilievo europeo.  

Il Medioevo

l borgo di Moncrivello (Monscravellum), di cui il castello rappresenta l’ epicentro, fu oggetto di un trattato del 1152 tra Federico I il Barbarossa, e la potente Chiesa di Vercelli, che ne ebbe l’ investitura imperiale. Si può ragionevolmente dedurre che le origini potrebbero risalire al secolo XI. Fu dominio della Cattedra vercellese fino al 1243, durante il periodo di massimo prestigio dell’ episcopato, grazie al cardinale Guala Bichieri, il promotore della Magna Carta Libertatum in Londra. 

 

Il vescovado nella seconda metà del secolo XIII, dovette cedere il castello ai confinanti ghibellini, i marchesi del Monferrato, già combattenti alle Crociate tanto da diventare, seppur per brevi periodi, re di Gerusalemme e anche imperatori di Costantinopoli.

 

 La signoria vescovile riprese nel Trecento, quando per quasi un secolo gli Arcivescovi appartennero alla famiglia dei principi Fieschi di Genova, illustre dinastia che ebbe ben due Papi: Innocenzo IV – colui che scomunicò Federico II – e Adriano V, che fu papa per pochi giorni. 

 

Si può ben comprendere l’ interesse delle fazioni guelfe e ghibelline per il possesso del castello, in quanto già viene descritto da Pietro Azario nel Trecento come “fortissimo castro” e la terra di Moncrivello è definita “fortissima et potens” , grazie al suo castello.

Il Quattrocento - Cinquecento

Fu il periodo di massimo splendore per il castello, legato ormai ai Savoia per volere dei Moncrivellesi che nel 1399 fecero atto di dedizione ad Amedeo VIII. Il duca sabaudo, ritiratosi nell’ eremo di Ripaille a causa di lutti familiari, fu eletto Papa come antipapa dal concilio scismatico di Basilea, con il nome di Felice V. 

 

Il castello fu trasformato in dimora signorile per opera della duchessa Jolanda di Valois, sposata ad Amedeo IX di Savoia, valorosa e lungimirante. A lei si deve l’ impronta rinascimentale che ha ingentilito l’ austera rocca fortificata, donandole la cinta di merli ghibellini, l’ agile porticato, il balcone, le finestre con cornici in cotto, l’ ampia scala elicoidale, il camino in cotto. A lei si deve il Naviglio di Ivrea, una delle prime opere idrauliche costruite in Italia, la più grandiosa, tanto da richiamare Leonardo da Vinci, che ne ritrasse l’ imboccatura dalla Dora Baltea, ed il suo disegno è raccolto nel Codice Atlantico. La duchessa, figlia di Carlo VII di Francia (il re della ben nota vicenda di Giovanna d’ Arco) -, e sorella Luigi XI, colui che unificò la Francia, si spense nel suo amato castello di Moncrivello il 28 Agosto 1478. 

Il grandioso maniero, nella primavera del 1485 fu scelto dal duca Carlo I, per accogliere la giovane sposa, Bianca di Monferrato, che nei difficili anni successivi, lo volle come appannaggio vedovile. 

Nel Cinquecento Carlo II di Savoia, ne fece dono di nozze per la bellissima consorte Beatrice del Portogallo, cognata dell’ imperatore Carlo V di Spagna. Le successe il figlio, Emanuele Filiberto, che nel 1565 elevò il feudo di Moncrivello a marchesato e lo cedette al suo capitano di ventura, Cesare de Mayo, già comandante delle truppe pontificie di Pio IV, colui che terminò il Concilio di Trento della Controriforma

L'età moderna

Fu il triste periodo delle guerre tra Francesi e Spagnoli sul nostro territorio che divenne il loro campo di battaglia. I possessori del castello furono uomini d’ armi, alternativamente alleati all’ una o all’ altra potenza. Uno fra tutti, il marchese di Pianezza Carlo Emanuele Giacinto, comandante dell’ esercito “Madamista” fedele a Cristina di Francia, che si contrapponeva alla fazione “Principista” alleata con la Spagna. Nel 1652 il castello salvò il paese di Moncrivello dal saccheggio, cacciando gli Spagnoli. Nel 1692 venne acquisito tramite matrimonio dalla famiglia del Carretto, di stirpe Aleramica, che lo possedettero per tre secoli, ma con una lunga fase di abbandono anche dovuta ad un incendio avvenuto verso il 1817, che distrusse parzialmente la struttura. Fu notificato come Monumento Nazionale fin dal 1908, vincolo rinnovato nel 1939 e nel 1993.

La storia attuale

Fu acquistato nel 1972 da Giovanni De Francisco di Moncrivello, che intraprese onerosi lavori di restauro conservativo sotto la direzione della Soprintendenza ai Beni Culturali ed Architettonici del Piemonte, per renderlo fruibile ed aperto al pubblico. La parte funzionale è rappresentata dai saloni per le manifestazioni al piano terreno e dalle sale museali al primo piano, arredate con mobili antichi. E’ stato aperto alle visite guidate nel 1996 nell’ ambito di itinerari regionali di turismo culturale e da allora la proprietà ha fortemente voluto che diventasse un centro di riferimento per la conservazione della memoria del territorio, luogo di elaborazione di idee per la tutela dell’ambiente, per l’agricoltura biologica, la salute e per una visione del mondo etica e sostenibile. Ha organizzato circa 200 manifestazioni culturali, tra cui concerti di musica medievale e di musica antica, conferenze e rappresentazioni teatrali sui già citati personaggi storici del castello e sui “figli” più illustri del territorio, antichi, quali re Arduino d’ Ivrea, o più recenti, quali il poeta Guido Gozzano, l’ ambasciatore Costantino Nigra, lo scrittore e librettista di Puccini, Giuseppe Giacosa, il grande Adriano Olivetti. E’ disponibile per eventi pubblici del Comune di Moncrivello, per il quale organizza dal 1996 la Festa dell’ Uva. E’ luogo di gioia per cerimonie e feste e di quiete per il soggiorno in foresteria ed è meta di gite scolastiche.

Bibliografia

Armando Santanera, Il castello di Moncrivello, Bollettino Storico-bibliografico Subalpino 

Anno XXXIII, N. III-IV, pag. 217, 1931, Società Storica Subalpina fondata da Ferdinando Gabotto

 

Rosaldo Ordano, Castelli e Torri del Vercellese, 1985 Ed. Libreria Giovannacci Vercelli

 

A. Cotta, De statu Canapicii liber,di Pietro Azario(1312-1402 ?) Venezia 1697

 

Biblioteca Reale, Torino, Miscell. 140 (Notizie sul castello di Moncrivello e adiacenze)

 

Ferdinando Gabotto, Lo stato Sabaudo da Amedeo VIII ad Emanuele Filiberto, I (1451-1467), Torino Roma 1892, pp. 90-118; II (1467-1496), ibid. 1893, pp. 1-23

 

Antonio Manno, bibliografia storica degli Stati della Monarchia di Savoia

 

L. Ménabréa Chroniques de Yolande de France … , in Documents publiés par l’Académie royal de Savoy, I, Chambery 1859 

 

Daviso di Charvensod, La duchessa I. (1434 – 1478), Torino 1935 

 

Leopoldo Usseglio, Bianca di Monferrato Duchessa di Savoia, 1892 E&C

 

Giovanni Fornaseri, Beatrice di Portogallo duchessa di Savoia 1504 – 1538 Cuneo 1957

 

L'antesignana delle madame reali di casa savoia jolanda di valois